Situazione Emilia-Romagna
È l’unica regione italiana che non ha visto i cali produttivi che si sono evidenziati nella maggior parte delle regioni.
La costante richiesta di vini bianchi ha fatto sì che da inizio vendemmia ad oggi le quotazioni siano salite quasi del 10%, con una variazione rispetto alla vendemmia 2022 del 30% in più. Questa situazione è creata da una mancanza di scorte già dai mesi di giugno e luglio ed una domanda di prodotto continuativa. Oggi le quotazioni variano da €5,80 a €6,20, a seconda delle condizioni e tipologie.
Benché la quotazione del vino rosso sia aumentata rispetto alla vendemmia 2022 del 20% e soprattutto rispetto ai minimi del mese di luglio, oggi stiamo vivendo una situazione contraria, a causa anche delle giacenze: i prezzi sono in leggera flessione da inizio vendemmia soprattutto in zona Emilia, dove il Lambrusco ed il Rossissimo sono poco richiesti. Oggi i prezzi variano da €5 a €5,50 per i rossi generici e da €6,50 a €6,80 per il Rossissimo, mentre il Lambrusco igp varia da €5,50 a €6,00 a seconda della tipologia.
Stabili invece le quotazioni di Sangiovese Doc e igp in zona Romagna.
Situazione Puglia
Il calo produttivo in questa regione è stato importante. Non abbiamo dati certi ma le stime post-vendemmiali recitano dal 30 al 40% in meno, a seconda delle zone, rispetto alla vendemmia 2022.
Come in Emilia-Romagna, i vini bianchi sono richiesti e le quotazioni rimangono sostenute da €5,00 a €5,60 a seconda delle tipologie e condizioni.
Anche in questo caso i vini rossi soffrono la debole richiesta, malgrado un aumento delle quotazioni rispetto alla scorsa vendemmia del 20% sui vini generici, quotando oggi da €4,30 a €5,70 a seconda delle tipologie. Il prodotto di punta pugliese, il Primitivo, soffre gli sbalzi delle quotazioni raggiunte 2 anni fa e oggi è ai minimi storici, con prezzi che variano da €75 a €90 per hl negli igp e da €140 a €170 per hl nella Doc Manduria. Il tutto dovuto anche a causa delle importanti scorte di prodotto 2022 sia da vendere che venduto, ancora da ritirare.
Situazione Sicilia
La precocità della produzione siciliana ha sì salvato parzialmente il raccolto dalla peronospora, ma lo ha fatto comunque soccombere sotto la pressione del forte caldo delle ultime settimane di luglio. È ormai comunemente accettata una stima del calo dal 40 al 50% sulla vendemmia 2022.
La richiesta di vino bianco, unita a prodotti pronti prima delle altre regioni, ha fatto sì che già durante il mese di settembre una ingente quantità di prodotto uscisse dalla Sicilia. Venendo a oggi, la domanda comunque continua porta con sé quotazioni in costante aumento, con prezzi che variano da 4,80€ a 5,50€ a seconda delle tipologie e delle condizioni. Come prevedibile, anche le quotazioni del Grillo Doc sono aumentate vs 2022, aggirandosi tra i 74€ e gli 80€ ad ettolitro.
La debole domanda dei vini rossi fa sì che le quotazioni siano stabili rispetto al 2022, sebbene si sia verificato un leggero aumento nelle quotazioni minime, dovuto all’effetto della distillazione di crisi.
Situazione vini biologici
Sulla produzione biologica dell’intero territorio nazionale pesa l’impatto della peronospora e delle condizioni climatiche avverse primaverili. I cali produttivi, a seconda delle zone, vanno da un 50 a un 80%, con diversi areali che addirittura non hanno prodotto alcunché.
Andrea Verlicchi