È boom di richieste per questa categoria di vini da parte delle generazioni Z e Millennials americane che esplorano una maggiore consapevolezza nel consumo.
Le giovani generazioni di consumatori di vino americane vanno verso un consumo consapevole e la prefernza per vini a zero o basso contenuto alcolico. Questo è quanto emerge da una recente ricerca sul panorama americano condotta da Wine Intelligence, che ci apre gli occhi su quella che potrebbe essere una tendenza per il prossimo futuro. I vini a basso contenuto di alcol e quelli senza alcol sono spesso equiparati. In effetti, l’ultima pubblicazione di Wine Intelligence sulle opportunità per il vino a basso contenuto di alcol nel mercato USA, fa proprio questo, affianca le due categorie per esplorarne le potenzialità. E scopriamo che le potenzialità sono molto interessanti, specialmente tra le nuove generazioni.
I wine lover della Generazione Z ed i Millennials americani dimostrano infatti di acquistare vino a basso contenuto alcolico più delle generazioni mature, motivati da uno spirito di responsabilità sociale in allineamento con il gruppo di pari, da una parte, e di necessità di ridurre l’apporto calorico, dall’altra. I dati, rilasciati da Wine Intelligence, ci raccontano come gli intervistati tra i 21 e 34 anni di età abbia dichiarato di aver scelto negli ultimi 6 mesi vini a basso contenuto alcolico, nel 22% dei casi, e a zero contenuto alcolico, nel 18% dei casi. Diversamente, le percentuali scendono al 21 e 10% nella fascia di età 35-54 anni e ancor di più al 6 e 4% per gli over 55.
In particolare i Generation Treaters, di fatto i Millennials, sono i consumatori più assidui ma con poter di spesa medio. Hanno una conoscenza del prodotto vino meno accurata delle generazioni più mature, ma sono curiosi esploratori. I Social Newbies sono invece la generazione di consumatori più giovane (tra i 25 e i 30 anni), bevono vino abbastanza frequentemente, anche se non ancora del tutto in modo integrato con il loro stile di vita. Tra le motivazioni che muovono entrambe le categorie ad acquistare più frequentemente vini a zero o basso contenuto alcolico principalmente il gusto, “mi piace il sapore”, a seguire il fatto di non perdere il controllo (cosa che un alto grado alcolico comporta), l’attenzione per la salute ed il basso contenuto calorico rispetto alle altre categorie di vino.
Bevitori più frequenti tra i più giovani, tipicamente i Generation Treaters, sembrano più coinvolti dall’idea di abbassare il consumo di vini alcolici. Come sempre, la questione di ciò che nella loro mente costituisca “basso contenuto di alcol” è controversa: potrebbe essere un RTD a base di vino che offre 5% di alcol o meno, o un vino che ha un livello di alcol naturalmente inferiore (come Vinho Verde o alcuni Riesling tedeschi). Qualunque sia la definizione, la motivazione è legata all’assumersi la responsabilità di moderare il loro consumo di alcol, in particolare nel gruppo di coetanei.
Confrontando ciò con l’atteggiamento tipico dei giovani bevitori membri del gruppo noto come Social Newbies, si comprende come le loro motivazioni siano più intrinseche – cioè focalizzate all’interno – e oltre ad essere più in linea con l’idea di evitare del tutto l’alcol in determinate occasioni, il loro stato di bisogno è dominato dal controllo e dalla riduzione dell’apporto calorico.